Azione 3.1

INCREMENTO DELLA CRESCITA SECONDARIA DEI FAGGI

Questa azione ha come obiettivo l’incremento della crescita secondaria dei faggi ottenuta mediante diradamento selettivo.

All’inizio dell’autunno 2020 sono state individuate 6 aree in cui sono state etichettate oltre 1500 piante di faggio delle quali abbiamo misurata altezza e diametro.

Immagine satellitare delle 6 aree individuate nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano (in rosso), in cui sono stati misurati i faggi nell'ambito della Sottoazione 3.1

 

Molte di queste piante sono state successivamente tagliate o cercinate secondo 4 schemi sperimentali illustrati di seguito.

 

1.  Buca con rilascio degli alberi a terra

Tutti i faggi in un’area di circa 20-25 m di diametro sono stati misurati e poi abbattuti.

 

               
Schema del trattamento (a sinistra) e buca di alberi abbattuti in campo (a destra). Prato Spilla (PR), autunno 2020.

             

 

2.  Corona circolare con rilascio degli alberi a terra

Tutti i faggi all’interno di una corona circolare di raggio <10 m e raggio >25 m sono stati misurati e poi abbattuti.

 

                        
Schema del trattamento (a sinistra) e corona di alberi abbattuti in campo (a destra). Prato Spilla (PR), autunno 2020.

               

 

3.  Buca con alberi morti in piedi

Tutti i faggi in un’area di circa 20-25 m di diametro sono stati misurati e successivamente cercinati

 

                              
Schema del trattamento (a sinistra) e buca di alberi cercinati in campo (a destra). Prato Spilla (PR), autunno 2020.

 

               

4.  Corona circolare con alberi morti in piedi

Tutti i faggi all’interno di una corona circolare di raggio <10 m e >25 m sono stati misurati e successivamente cercinati.

 

                                
Schema del trattamento (a sinistra) e dettaglio di un faggio cercinato in campo all'interno della corona circolare (a destra). Prato Spilla (PR), autunno 2020.

 

        

Logica dell’esperimento

Quando si taglia una pianta questa smette di fissare C, tuttavia il diradamento selettivo incrementa la crescita secondaria delle piante adiacenti. Quando l’incremento aggiuntivo del totale delle piante adiacenti, favorito dal diradamento, supera la crescita delle piante tagliate, la densità di carbonio epigeo aumenta.

 

Ma come si fa a stimare la crescita che avrebbero avuto le piante se queste sono state tagliate?

Si utilizzano delle piante dette di “controllo”, cioè piante non sottoposte ad alcun trattamento individuate in uno stand forestale prossimo alle altre aree trattate e in cui sono state etichettate e misurate 40 piante. Per stimare la crescita aggiuntiva generata dai diradamenti si confronteranno la crescita delle piante nei trattamenti e la crescita nei controlli.

 

I diversi metodi di diradamento modificano in modo diverso la disponibilità di luce e di nutrienti e ci permetteranno di capire quale metodo sia preferibile per favorire l’incremento della crescita secondaria.